Statistiche web
01 May
01May

BRONTE, – L'imminente esposizione "Le pietre di San Giorgio" a Bronte va oltre la mera visualizzazione artistica per diventare un catalizzatore di trasformazione sociale, ispirata dalle visioni di Joseph Beuys sulla scultura sociale e di Walter Benjamin sulla modernità e la funzione dell'arte. Nicola Dell’Erba, scultore Brontese, utilizza tecniche sia tradizionali che innovative per trasformare materiali di scarto in opere d'arte significative, stimolando riflessioni sulla sostenibilità e sull'etica del riutilizzo. Installate lungo il Corso Umberto, queste sculture incarnano il concetto di Beuys che vede l'arte come strumento per il cambiamento sociale, proponendo un'arte che invita alla partecipazione comunitaria e che stimola il dibattito su temi cruciali come l'inclusione e l'ambiente. Allo stesso tempo, la mostra riflette le teorie di Benjamin sull'arte nell'era della sua riproducibilità tecnica, evidenziando come la creatività possa generare un impatto sociale e culturale duraturo. "Attraverso 'Le pietre di San Giorgio', vogliamo ispirare la comunità a riconoscere il valore dei materiali scartati e a riflettere sulla potenziale bellezza e funzionalità che possono essere riscoperte attraverso l'arte," spiega Dell’Erba. "Questa esposizione non solo arricchisce il panorama culturale di Bronte ma serve anche come manifesto per un futuro più sostenibile e soprattutto più inclusivo. "L'evento includerà una serie di attività interattive, incontri con l'artista, workshop educativi e iniziative comunitarie, rafforzando il ruolo dell'arte come strumento di dialogo e cambiamento. "L'arte non è solo un'esperienza estetica; è anche un mezzo potente per promuovere il cambiamento sociale e la consapevolezza," aggiunge Dell’Erba.



Commenti
* L'indirizzo e-mail non verrà pubblicato sul sito Web.